IL MIO ANGELO DELLA BELLEZZA (parte quarta)

(di Denise Ruggeri, II C scientifico)
Balzai giù dal letto e corsi in corridoio, fino a scontrarmi con Luca. Mi posizionai davanti a lui pronta a placcarlo.
«Altolà!» dissi, più seria che mai.
 «Elizabeth, non ho voglia di giocare. Fammi passare».
Scossi la testa con fare teatrale.
«Ho bisogno di risposte» lo guardai impaziente, mettendomi le mani sui fianchi.
«Risposte a cosa?» sbuffò lui.
«Cos’è la bellezza?» chiesi senza esitare.
Lui mi guardò e scoppiò in una fragorosa risata, poi approfittò del momento per spostarmi quasi bruscamente e passare. Questa volta, però, non avrei mollato. Gli andai velocemente dietro e lo seguii fino in camera sua. Lui si sedette sul letto e si mise al telefono, come se non ci fossi.
«Allora?» dissi per attirare la sua attenzione.
«Allora cosa?» chiese guardandomi con malavoglia.
«Cos’è la bellezza?» ripetei seria.
«Lo vuoi sapere davvero?» domandò scrutando attentamente la mia espressione.
«Assolutamente sì» risposi decisa.
Mi guardò un’ultima volta ed annuì con il capo.
«Bene. Vieni con me» disse alzandosi e andando verso la porta.
Lo guardai confusa, ma almeno lui si era deciso a darmi delle risposte.
Lo seguii mentre diceva a mamma che stavamo uscendo e, una volta fuori, gli chiesi «Dove stiamo andando?»
Non rispose, quindi decisi di non chiederglielo più.
«È proprio un tipo strano» pensai ridendo mentalmente, mentre un lieve senso di nostalgia si faceva strada nel petto.

(continua)