L’EREDITÀ DEL LATINO

 “Il latino apre a mondi lontani, ti mette in relazione con il passato, permette di creare infiniti link, come navigare su Internet”. E’ quanto sostenuto da Fiammetta Fazio, insegnante di latino e greco al liceo classico Carlo Alberto di Novara, mentre per molti, lo studio del latino può sembrare inutile, non avendo un’utilità pratica spendibile.


Nella realtà dei fatti, sfortunatamente, non si è ancora compreso, che uno dei compiti principali dei Licei è proprio quella di far appassionare alla lingua latina e far capire ai ragazzi che essa non è una lingua inutile e morta: fino al 1600 è stata la lingua degli intellettuali d’Europa, di scienziati come Galileo.

Il latino non è solo Roma o Cicerone. È una lingua viva; l’italiano che noi parliamo è di derivazione latina nelle sue strutture grammaticali e sintattiche. Lo stesso acclamato storico dell'arte Salvatore Settis, infatti, parla del latino come della “lingua più parlata al mondo”.

Se si guardasse alla quantità di persone che parlano lingue derivate dal latino, ci si accorgerebbe che esse sono attualmente quasi un miliardo di persone, sparse in vari paesi importanti come Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Romania, Brasile o Argentina, per non parlare delle lingue germaniche come l’Inglese o il Tedesco che contengono al proprio interno tantissime parole derivate dal latino.

Per questo si dice spesso che la lingua latina è l'idioma madre delle lingue più parlate al mondo. Oggi lingue molto diverse tra loro usano praticamente le stesse parole o comunque simili nel parlato, che sono state tutte correlate ad un’unica e comune lingua, il latino.


Prendiamo, ad esempio, il latino volgare “caballus”: in Italiano diventa “cavallo”, in Francese “cheval”, in Spagnolo “cabalo”, in Portoghese “cavalo”.

Il latino ha lasciato nelle menti umane una vera e propria eredità, che permette ad ogni individuo di ragionare, di sviluppare la propria capacità critica, di giudizio. La cultura latina, consente di dialogare, di muoversi nel tempo e nello spazio.

Ed è questo il messaggio che deve passare: un ragazzo attraverso lo studio della lingua latina, può mettersi in relazione con autori passati, con i tempi passati, accorgersi che le grandi questioni dell’esistenza umana sono già state trattate da certi autori, che si sono serviti della lingua latina. 

Il latino apre a mondi lontani, perché mette in relazione con il passato. Tradurre e leggere in latino significa educare al bello.

Lorenzo Mingarelli, IIC LS