LETTERA A MARA

Mara sei volata via, rapita da un soffio di vento.
Ci hai lasciato. L’hai fatto in punta di piedi, senza richieste o avvertimenti: hai chiuso i tuoi libri… spento le luci e sei passata nella stanza accanto, invisibile ai nostri occhi. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che saremmo rimasti qui inebetiti, increduli quasi impigliati nella parola morte, tutti invasi da un profondo senso di impotenza. Ci siamo ritrovati costretti a riflettere, a interrogarci, a ricercare un senso nella tua perdita, che ancora non arriva.
Colpiti da un fulmine, abbiamo appreso che te ne sei andata, senza averti potuto salutare, strappata a noi, senza aver avuto il tempo di prepararci a un duro distacco e ora possiamo solo scegliere se farci inghiottire dallo sconforto di averti persa o se andare avanti seguendo il tuo grande cuore, perché il tuo palpito è dentro di noi, è negli occhi di Luana, che è con noi come un tuo “regalo”. Noi non possiamo abbandonare il tuo grande progetto di costante collaborazione, di solidarietà, di bontà.
Per un attimo, se chiudiamo gli occhi, tra i corridoi del nostro Liceo, possiamo ancora sentire l'entusiasmo e la forza del tuo sorriso, che nasceva dalla consapevolezza che si può star bene, come eri solita ripetere, solo dove regnano unione, collaborazione e un clima sereno. Un sorriso sempre aperto, sincero, allegro: Mara, tu lo portavi con te ovunque, regalandolo a noi… riuscendo a mascherare anche qualche malessere.
Ci hai onorato, rallegrato, arricchito della Tua Amicizia e questo è stato per noi, un dono. La tua è stata un’amicizia fatta di entusiasmo generoso, di grande e disinteressata disponibilità, di appassionata condivisione, di un affetto schietto e senza inutili fronzoli. La tua eredità oggi appartiene a tutti; ricchezza culturale in cui si innesta la sensibilità dell’animo, la vita schiva di ogni atteggiamento teatrale, di alcuna ostentazione o presunzione, ma modestia di chi non conosce prevaricazioni, gelosie o desideri di protagonismo, un costante impegno professionale in cui si riflette il caldo e dolce riverbero della vita di madre e di nonna.
Hai dimostrato che nelle relazioni umane sia ancora possibile mettersi nei panni degli altri e condividere gioie e dolori.
E tu, da lì, ci guarderai con la tua solita dolcezza e ci conforterai sempre con il tuo aiuto. Mancherà di te la tua vicinanza, la tua discrezione, il tuo saper ascoltare e custodire tante confidenze.
Meno male che i ricordi sono il ponte tra questa vita e l'aldilà. Questi ricordi sono il nostro bene più prezioso, e anche se un giorno ci verrà voglia di parlare con te e non potremo farlo, ci tufferemo proprio in un ricordo, lo ripercorreremo e allora sarà compiuto il piccolo grande miracolo della “corrispondenza di amorosi sensi” e riusciremo a non perdere mai la memoria e la bellezza di quel dolce sorriso.
Sarai con noi, nei nostri passi e nei nostri impegni scolastici: il nostro viaggio insieme non è finito.

                                                                                                Piera Zimmardi