IL MIO ANGELO DELLA BELLEZZA (parte terza)

(di Denise Ruggeri, II C scientifico)
«Papà?» dissi entrando.
«Sì, Elizabeth?» rispose alzando gli occhi dalla scrivania e accogliendomi sorridente.
«Cos’è per te la bellezza?» lo guardai fisso e con tutta la serietà che potessi esprimere.
Mi guardò divertito e rispose con un’aria tale che persino un neonato avrebbe notato il suo disinteresse.
«Beh, è una bella domanda. Proprio una bella domanda.
Uhm, non ne ho idea. E tu, invece, sai cos’è la bellezza?»
«Non credo; ho le idee confuse, per questo ho chiesto a te».
«Hai provato a cercare su internet?».
«No, certo che no! Mi servono risposte di gente vera!»
«Stai comunque chiedendo alla persona sbagliata. Prova a chiedere a mamma, magari lei lo sa» concluse in men che non si dica, più disinteressato che mai.
Sospirai affranta e tornai in camera mia. Mi distesi a cuor pesante sul letto e mi misi a guardare il soffitto, senza osservarlo davvero, persa com’ero tra i miei pensieri, che non andavano da nessuna parte. Di certo da sola non sarei riuscita a svelare il tabù della bellezza, mi serviva l’aiuto di qualcun altro. Ero pronta, perfino, a seguire il consiglio di mio padre e fare ricerche online.
D’un tratto sentii il rumore delle chiavi di casa che sbloccavano la serratura della porta d’ingresso e le mie speranze tornarono a confortarmi.
Gli adulti non erano chiari, non restava che provare con un giovane diciassettenne.

(continua)