(di Federico Amalfa IV A Classico)
Venerdì 12
gennaio nel nostro liceo, come in altri 406 licei classici di tutta Italia, si
è celebrata la quarta edizione della “Notte nazionale del Liceo Classico”.
Venerdì 12 gennaio nel nostro liceo, come in altri 406 licei classici di tutta Italia, si è celebrata la quarta edizione della “Notte nazionale del Liceo Classico”.
Questa, a
differenza della precedente, che aveva visto come teatro dell’iniziativa lo
storico Palazzo D’Amico, si è svolta nella nostra
casa, il “Gibbì”. Durante la serata si è registrata una buona
partecipazione che ha permesso di riempire, in alcune fasi, l’Auditorium della
scuola.
L’evento, della
cui organizzazione è stata referente la Prof.ssa Paola Chillemi, si è aperto,
come negli altri licei, con “Metamorfosi” di Francesco Raniero, scelta dal
Liceo “Gulli e Pennisi”, Istituto capofila nell’iniziativa, come inno di
quest’edizione della festa dell’orgoglio classicista.
Subito dopo,
il Dirigente Scolastico, la Prof.ssa Caterina Nicosia, ha dato lettura della
comunicazione della titolare del Dicastero della Pubblica Istruzione.
È poi toccato a Sara Amato, VA Classico, dare lettura
dell’elaborato “La cultura classica oggi tra valori e disvalori di un mondo
sotto all’incombere di una nuova e subdola barbarie” di Giulia Serafini,
studentessa del liceo “Alessandro Torlonia” di Avezzano, scelto dagli
organizzatori come lettura iniziale in tutti gli istituti aderenti.
Al termine
della lettura la Preside ha preso la parola per introdurre e moderare gli
interventi delle tre relatrici esterne.
Il primo
intervento, dal titolo “Mito, Teatro, Scienze: spazi del classico nel mondo
contemporaneo”, è stato a cura della prof.ssa Paola Radici Colace, Ordinario di
Filologia Classica all’Università degli studi di Messina, che ha esposto come, a suo avviso, gli studi
classici e la cultura filosofica di matrice ellenica si leghino al mondo
scientifico. La prof.ssa Chiara Muscianisi, nel suo intervento ha spiegato
l’utilità de “le parole del passato per i problemi del presente”.
Intervento differente,
ampiamente apprezzato, è stato quello della Dott.ssa Olga Nassis, Presidente
della Federazione delle Comunità e Confraternite elleniche in Italia. Il
lucidissimo excursus sulla democrazia
nella terra che alla democrazia ha dato i natali si è distinto per il forte
carico personale dato dal racconto della storia del padre della dottoressa, fuggito
dalla dittatura dei colonnelli. La presentazione della Presidente, supportata
anche da contenuti audio (di grande impatto il canto partigiano), ha
rappresentato le differenze fra la Democrazia Ateniese (esemplificazione pratica
della democrazia diretta) e le contemporanee democrazie rappresentative.
Terminata la
conferenza, la Dirigente ha lasciato la parola ad Arianna Grasso e Valentina
Pergola, presentatrici della serata, che hanno introdotto la parte della serata
gestita dagli studenti, guidati nell’organizzazione e nella scelta dei testi dalla
Prof.ssa Maria Miceli.
La
rappresentazione si è sviluppata su tre argomenti cardine: il “Ginecidio”, hapax per definire il femminicidio, la ΞΕΝΙΑ (“accoglienza e ospitalità”) e la guerra con le sue tragiche
conseguenze.
Al centro
della Notte bianca è stata la lettura dei testi classici, intervallati da
stacchi musicali di altissimo livello. Da Omero a Plauto, da Eschilo a Virgilio
passando per Euripide, Lucrezio ed Ovidio gli studenti hanno messo in evidenza
come i messaggi dei Classici greci e latini siano assolutamente attuali.
È stata
narrata la storia di Ifigenia attraverso i versi di Euripide prima e di Lucrezio
poi, seguita dalla lettura della poesia “A tutte le donne” di Alda Merini. Il tutto
sullo sfondo del ricordo delle donne private della vita. Sul palco e sulle
scale sono comparse scarpe e sciarpe rosse come simbolo della lotta alla morte
cui la barbarie insita in alcuni uomini può portare.
Attraverso Virgilio e lo stesso Euripide, poi,
sono state raccontate le disastrose conseguenze cui la guerra porta. Grazie ai
lamenti di due madri che si sono viste o stanno per vedersi strappato il figlio
(la madre di Niso ed Andromaca, moglie di Ettore e madre di Astianatte) gli
studenti del nostro liceo hanno fatto trapelare un messaggio forte e chiaro di
condanna ad ogni tipo di guerra. A conclusione, è stato proiettato un video
realizzato dalla studentessa Sofia Mezzasalma.
Per il terzo
ed ultimo argomento si è invece attinto dal secondo poema omerico, oltre che
dai versi del poeta satirico Orazio e del più grande poeta latino, Virgilio. In
un momento storico caratterizzato dallo spostamento di grandi masse umane,
causato dalle condizioni di guerra e fame in cui versa la parte più povera del
pianeta, dal forte dislivello sociale che esiste fra nord e sud del mondo e dal
nascere di nuove dittature sanguinarie proprio ai confini dell’Europa, la
cultura classica ci impartisce una preziosissima lezione di civiltà.
La serata si
è chiusa con la lettura del brano pseudo-omerico “Inno a Selene”.
Un’organizzazione
ben curata, frutto di un lavoro d’equipe. Ci auguriamo che in futuro si possano
fondere la profondità ed il valore umano e culturale della classicità con la
leggerezza di momenti di intrattenimento vicini ai gusti di noi giovani, sul
modello della I edizione.