Giulia Bevacqua (II A - Liceo Scientifico Scienze applicate)
È l’ora, saluto tutti e vado via. Salgo velocemente le scale che mi separano dalla mia stanza, lasciandomi alle spalle la voce di mia madre che mi dice di finire il pranzo. Mi chiudo la porta alle spalle e accendo la TV. Rai 2. Inno nazionale. Fischio d’inizio. Forza azzurre, siamo tutte con voi. Io sono con voi! Il cuore mi batte forte nel petto, mi sento agitata, rosicchio le unghie mentre stritolo in un abbraccio nervoso il mio peluche di turno.
È meraviglioso e
fantastico pensare come queste giovani giocatrici di pallavolo, quasi tutte al
loro primo esordio in un mondiale, siano riuscite ad arrivare fino in fondo.
Erano partite per fare esperienza e sono arrivate in finale sfidando una
grandissima squadra, la Serbia.
Posso sentire la loro
emozione, la loro gioia, la loro agitazione e mi sento una di loro. Amo il loro
gioco, la loro tattica, il loro essere squadra. È bello vedere con quanta
passione e dedizione siano riuscite a farci sognare. Guardarle mi fa pensare
che la pallavolo, come forse pochi altri sport, sia uno sport vero: uno sport
in cui l’impegno, la dedizione e il sacrificio premiano. Purtroppo la pallavolo
ha poca visibilità su tivù e giornali, sia la competizione maschile (svoltasi
tra l’altro in Italia) sia quella femminile sono passate in sordina. Io credo
che nello sport, sia esso calcio, pallavolo, tennis, ciclismo, si debba dare
pari opportunità di visibilità e diffusione a tutto e a tutti, senza
privilegiare quel che va di moda. Molte persone non sapevano neanche della
partecipazione della squadra azzurra ai mondiali. Solo pochi canali televisivi
hanno parlato dell’evento sportivo, soprattutto quando le nostre meravigliose
ragazze, raggiungendo la finale e conquistando un argento meritatissimo, ci
hanno fatto sognare. Il mio Paese, l’Italia, spesso bistrattato, pieno zeppo di
realtà problematiche, con problemi politici, sociali ed ideologici a non finire,
che si diceva “Bel Paese”, è anche cultura, dedizione e passione. È l’impegno
di chi crede, come me e come queste ragazze, che nella vita bisogna sempre
impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi e per fare esperienza e, se poi
arriva la vittoria, che ben venga.