Gli alberi scorrono,
due smeraldi riflessi sul finestrino,
e il sole che li acceca.
Mi perdo in quell’ immensità,
nella sua profondità.
che dona a tutto un tocco di
meraviglia,
quasi di finzione.
Ma è meglio vivere in questa illusione
piuttosto che morire in questa verità.
Il viaggio è ancora lungo,
quanti soli solcheranno questo cielo?
La velocità sembra sveltire il tempo,
aumentare i miei battiti,
e rallentare i miei pensieri.
Quanti altri fiori coloreranno questo
mondo infelice?
La purezza del mare mi fa sentire
potente,
e piccolo,
tanto da sembrare insignificante,
tanto da rendermi infinito.
Quanti occhi ancora si rifletteranno
su questo vetro,
e proveranno ciò che sto provando io?
Domenico Sansone, IV A Liceo Classico