Con i contributi che seguono vogliamo inaugurare, su suggerimento della prof.ssa Campagna, (docente di Italiano, Latino e Greco), una rubrica dal titolo "Progetto Clodia": si tratta di un viaggio immaginario che la Lesbia di Catullo fa nel futuro e durante il quale considera la posizione sociale che hanno raggiunto le donne.
CLODIA E L’IMMAGINE SOCIALE
(di Debora Brigandí e Sofia Mollura III ACL)
Nella società latina la donna non poteva condurre vita pubblica e doveva avere certe caratteristiche: essere casta, pia, domiseda e lanifica. Clodia era stata descritta dagli autori quasi sempre in modo dispregiativo e di conseguenza non era ben vista questo perché era più libera rispetto a come ci si aspettava a quel tempo. CICERONE nella Pro Caelio attacca la figura di Clodia, evidenziando le sue colpe e la definisce dissoluta, paragonandola a Clitemnestra che era la moglie di Agamennone ucciso per non far scoprire un adulterio e per la brava di regnare. CATULLO la compara a una divinità tuttavia nei momenti di crisi la descrive in modo disincantato e con epiteti offensivi.
CLODIA OGGI
Se vivesse oggi, Clodia cercherebbe di trovare la libertà e sarebbe una di quelle donne sempre pronta alle manifestazioni e alle proteste pro-donne; essendo una donna autonoma ed emancipata, sicuramente penserebbe che rispetto ai suoi tempo ( I secolo a.C.) la situazione e molto cambiata anche tramite i social che stanno contribuendo a promuovere la parità di genere ad esempio le pubblicità: non molto tempo fa le donne erano considerate unicamente come accessorio dell’uomo mentre oggi ne celebrano la forza avendo capito che è vantaggioso dare spazio alle donne, ma, nonostante questo, sono gli stessi media mezzo di costante discriminazione. Nel tempo si sono sviluppate diverse manifestazioni:
● 8 marzo 1914, in Germania, la prima grande manifestazione per il diritto di votare
● Parità di genere
● 1970 Divorzio
● Aborto
● Suffragette
● 8 Marzo 1917 Fina della guerra
● 1908, New York, per avere lavoro e paga dignitosi
● Abolizione del lavoro minorile
( di Marta Ullo e Marco Perdichizzi, III A CL)
"Vivamus , mea Lesbia, atque amemus ", cosi mi cantava in versi il mio amato Catullo, invitandomi a godere dei piaceri della vita senza pregiudizi e non curandoni del "mormorio di vecchi inaciditi". All' improvviso, mi trovai circondata da un bagliore di luce iridescente mentre ammiravo un antico sito archeologico, e, come per magia, sono stata trasportata nel tempo,, emergendo nel futuro... confusa, ma anche meravigliata, mi guardavo attorno e chiedendo a qualche passante, ho capito di essere stata catapultata proprio nel 2024…beh, dai fasti dell'Antica Roma al contesto contemporaneo non è il massimo: mi sono trovata ad affrontare una metamorfosi sociale ben diversa da ogni aspettativa e ad attraversare una società dai contorni più sfumati e dalle molteplici sfaccettature . L'immagine sociale, un elemento cardine della mia esistenza nella Roma antica, si è trasformata in un intricato labirinto di aspettative e sensazioni moderne: da donna di spicco, a dover navigare tra le complessità delle dinamiche sociali contemporanee , con il peso enorme delle aspettative e di come si vuole apparire agli altri. Ho dovuto affrontare il confronto costante con gli standard di bellezza, il giudizio pubblico e le pressioni sociali, sfide che mai avrei potuto immaginare nell'antica Roma. Da donna di spirito e cultura, mi sono trovata a percorrere le opportunità offerte dall'emancipazione femminile, lottando contro stereotipi radicati di una società ancora in transizione, ma ho trovato anche spazi di libertà , la possibilità di partecipare attivamente al sociale, di perseguire passioni personali e di poter influenzare in modo positivo il mondo circostante. La Clodia del passato non avrebbe mai immaginato tutto ciò, ma è stata proprio la Clodia del presente ad aver avuto finalmente il coraggio di esprimere se stessa e la propria libertà. Sicuramente dopo questa esperienza non vorrà più mettere piede nel passato!!!